IL “FLIRTY FISHING” (PESCA AMOROSA), UNA TECNICA D’INGAGGIO MOLTO IN USO PRESSO CERTE SETTE
A qualcuno potrà sembrare indubbiamente strano che certe sette e gruppi religiosi settari, in particolare di matrice cristiana, ricorrano ad un particolare metodo d’ingaggio noto come “flirty fishing” (pesca amorosa) per adescare nuovi adepti. Dopotutto, agli occhi di molti di noi, una setta religiosa, ancor più se basata su una visione estremista del Cristianesimo, dovrebbe esser connotata da un tale rigore da impedire ad un suo membro di ricorrere ad un sotterfugio tanto basso e subdolo per portarne avanti l’apostolato. Eppure, così è, e pare che la tecnica sia molto diffusa, tale da caratterizzare ben più di un movimento religioso.
I primi a farsi conoscere per questa tecnica furono “I Bambini di Dio”, setta fondata nel 1970 dal predicatore David Brandt Berg, noto come Moses David, a seguito di vari trasferimenti tra Stati Uniti e Canada e di varie trasformazioni in un insieme di gruppi di natura pentecostale e millenarista che aveva guidato ed animato. L’operato del gruppo apparve fin da subito molto discutibile, suscitando le attenzioni della stampa e dell’opinione pubblica, in particolare proprio per il “flirty fishing” che invitava le giovani adepte a catturare l’attenzione di uomini soli con l’obiettivo di convertirli rendendoli dei nuovi fedeli oltre ad indurli ad elargire laute donazioni alla setta. Le giovani adepte erano invitate, sebbene non obbligate, ad intrattenere con la loro preda un rapporto maschile, in modo da avvincerle maggiormente a sé.
Chiaramente questo era propizio alla successiva “legge dell’amore”, che nella setta dei Bambini di Dio vedeva incoraggiati i rapporti sessuali tra membri, ufficialmente purché tra maggiorenni e consenzienti, cosa molto apprezzata in quegli anni in cui certi si diffondevano le comuni e il libero amore, i figli dei fiori e la fascinazione per le forme di spiritualità più esotiche. Ma ben presto questa usanza sfociò in situazioni di veri e propri abusi, dallo sfruttamento sessuale alla prostituzione, fino ad incesti ed abusi su minori, di cui anche lo stesso Moses David finì per essere accusato in prima persona. Negli anni successivi emersero poi i tanti problemi legati a malattie sessualmente trasmissibili, come l’AIDS, con almeno 224mila persone risultatene vittime, ad indurre il movimento ad abbandonare tali pratiche.
Altri movimenti, sorti dai Bambini di Dio in varie parti degli Stati Uniti e poi trasferitisi anche in Europa, continuarono però a condurre tali pratiche, incuranti degli avvisi e delle lezioni subite. I vecchi Bambini di Dio”, nel frattempo ribattezzati “La Famiglia”, continuarono comunque a sopravvivere con uno “zoccolo duro” di circa 10mila membri, 1642 case-comunità e circa 200mila simpatizzanti, ma costretti per evitare il declino a far luce sui tanti abusi sessuali che ne avevano contrassegnato la storia. Ben presto emersero numerosi altri casi d’abusi su minori ed incesti, che portarono le autorità dei 13 paesi dove la setta era presente a varie perquisizioni, sequestri e ben 750 casi giudiziari. Dopo questa esperienza, il movimento s’attestò a tremila membri in 800 case-comunità e 33mila associati, con 300 membri in Italia che negli Anni ‘70 avevano aperto una discoteca a Roma, oltre a due coffee house, una a Roma e l’altra a Milano, dove ugualmente si registrano di nuovo casi di “flirty fishing” che portarono ad altre accuse e condanne. Oggi i circa 250 membri italiani superstiti sono attivi col loro apostolato soprattutto in Europa dell’Est, dove mirano a ricreare l’habitat che nel frattempo hanno perduto all’Ovest.
Tuttavia, la pratica del “flirty fishing”, data la sua efficacia, è piaciuta anche in altre sette come quella della Chiesa di Dio Onnipotente, che ha iniziato a svilupparsi e poi affermarsi proprio negli anni in cui I Bambini di Dio/La Famiglia avevano già preso la parabola discendente. Sorta da una costola della setta degli Shouters, anche se alcuni ricercatori hanno ipotizzato parentele con altre sette consimili (Il Piccolo Gregge, La Chiesa Locale, persino una possibile setta d’origine sudcoreana), la Chiesa di Dio Onnipotente di Zhao Wei Shan e Li Chang Shou non ha infatti ripugnato a ricorrere ad una tattica tanto subdola pur d’attirare a sé nuovi membri, inducendo le proprie adepte ad adescare uomini soli per convertirli e portarli con loro nella setta. Tutto ciò, considerando proprio la natura evangelica e modalista della setta, potrebbe apparire quantomeno sorprendente agli occhi di molti nostri lettori meno soliti imbattersi in simili “contraddizioni”.
Ma la realtà è che, in una realtà settaria ed autoreferenziale come la Chiesa di Dio Onnipotente, certi comportamenti possono al contrario esser visti come del tutto coerenti, e non soltanto perché permettono d’assoldare nuovi membri infoltendone le fila: nella visione messianica di cui i suoi fondatori si sentono diretta personificazione, anche una pratica come il “flirty fishing” può apparire sacrosanta, perché secondo il loro punto di vista un comportamento che al di fuori della setta sarebbe “peccaminioso” e “diabolico” a quel punto diventa invece “divino”. In pratica, secondo i fondatori e i membri della setta uno “strumento del Diavolo” diventa a quel punto una “via del Signore”, perché permette di convertire portandoli nella Chiesa di Dio Onnipotente, ovvero “sulla retta via”, “verso la salvezza”, quelli che altrimenti sarebbero stati “dannati” perché atei od appartenenti ad altre fedi. Forse è delirio, forse è schizofrenia, forse è dissociazione; ma di sicuro sono proprio certe “visioni teologiche” a costituire uno dei tanti elementi che distinguono un gruppo settario da una religione vera e propria.
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