A 54 GIORNI DAL DELITTO DI PIERINA INSULTI SULLA PORTA DELL’APPARTAMENTO DI MANUELA BIANCHI
A 54 GIORNI DAL DELITTO DI PIERINA INSULTI SULLA PORTA DELL’APPARTAMENTO DI MANUELA BIANCHI
Il vicino Louis continua a minimizzare il rapporto che aveva con la nuora della vittima: “Non mi ero innamorato di lei”; il fratello Loris: “Se sapessi che mia sorella è coinvolta nell’omicidio l’accompagnerei io stesso in Questura”
Sono trascorsi 54 giorni dalla sera del 3 ottobre quando, in via del Ciclamino a Rimini, un killer misterioso ha ucciso con 29 coltellate la 78enne Pierina Paganelli. A distanza di quasi due mesi dall’omicidio gli inquirenti della Squadra Mobile, guidati dal vice questore Davide Virgili e coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci, hanno rivoltato come un calzino il complesso residenziale dove è avvenuto il delitto e ascoltato e riascoltato i protagonisti di questo giallo che – al momento – non risultano iscritti nel registro degli indagati. L’inchiesta ha comunque fatto emergere una storia di sesso e gelosie con Manuela Bianchi, nuora della vittima, che aveva allacciato una relazione clandestina con Louis Dassilva il vicino di pianerottolo della vittima e marito di quella che all’inizio era ritenuta una grande amica della donna. Un tradimento del quale, però, erano in parecchi ad esserne a conoscenza tranne forse Valeria Bartolucci moglie del ragazzo di origini senegalesi che aveva scoperto della tresca solo durante le indagini sull’omicidio. E, questa settimana, si è verificato un altro fatto inquietante nel condominio di via del Ciclamino. Qualcuno è salito fino al terzo piano del civico 31 dove, sul pianerottolo, si affacciano oltre quella dell’appartamento di Pierina le porte della coppia Dassilva-Bartolucci e Manuela con Giuliano. Su quest’ultima una mano, con un pennarello verde, ha tracciato la parola “Tro**”.
Un dettaglio che è emerso nel corso della puntata della trasmissione di Rete4 “Quarto grado” dove, tra gli altri protagonisti dell’indagine, ha parlato anche Louis Dassilva. Il senegalese, davanti alle telecamere, ha minimizzato fortemente il rapporto iniziato nell’ottobre del 22 che aveva con Manuela spiegando che: “Non sono innamorato di lei, è stata una frequentazione ma nessun sconvolgimento sentimentale”. Tra i due, tuttavia, ci sarebbero stati diversi messaggi dal tono tenero che sono al vaglio degli inquirenti. A prendere poi la parola anche il fratello della nuora di Pierina, Loris Bianchi, che da sempre sostiene la loro estraneità al delitto ribadendo che “Se fossi a conoscenza che mia sorella è coinvolta in questo delitto sarei il primo ad accompagnarla in Questura”.
SESSO, SOLDI E RELIGIONE
Ci sarebbe, quindi, un turbinio di sesso, soldi e religione a ruotare intorno all’omicidio della 78enne con l’assassino che, secondo quanto emerso dai primi rilievi sul corpo della vittima, si sarebbe accanito su Pierina con 29 coltellate per poi cercare di simulare maldestramente un tentativo di violenza sessuale. Spiccano, infatti, la relazione tra Manuela e Louis quando la donna aveva iniziato ad attraversare un periodo di crisi col marito Giuliano. Che la donna avesse un rapporto extraconiugale era emerso nella famiglia anche se, fino alla morte di Pierina, forse nessuno sapeva che “l’altro” era il vicino di casa. Il tradimento era arrivato alle orecchie anche della comunità dei Testimoni di Geova a cui appartenevano tutti i protagonisti, ad esclusione di Louis e della moglie, tanto che la nuora della vittima rischiava di essere allontanata dalla congregazione. Il giorno stesso del ritrovamento del cadavere, infatti, Manuela doveva essere ascoltata dagli anziani. Secondo quanto emerso la Bianchi, nonostante avesse garantito di interrompere la relazione e di pentirsi, avrebbe continuato a frequentare il vicino. Per i Testimoni di Geova questo rappresenta un grave peccato, che comporta la “disassociazione”, con la donna che non avrebbe più potuto vedere i propri famigliari e forse essere anche allontanata da casa.
Resta anche da capire, in questo giallo, il ruolo giocato dallo strano incidente accaduto al figlio della vittima Giuliano Saponi. L’uomo, all’alba dello scorso 7 maggio, era stato trovato esanime sul ciglio di una strada mentre stava andando a lavorare in bici. Per gli inquirenti, che indagano su un fascicolo parallelo a quello dell’omicidio, si tratterebbe di un sinistro con un pirata che è fuggito dopo aver colpito Giuliano. In seguito a quell’incidente, il figlio di Pierina era finito in coma e ancora oggi non ha ricordi di quanto sia avvenuto quella mattina. Dopo 5 mesi di ricovero in clinica, poi, Saponi avrebbe dovuto fare ritorno a casa proprio nei giorni a ridosso dell’omicidio. L’uomo, anche lui appartenente ai Testimoni di Geova, prima dell’incidente era stato “declassato” dalla carica di “servitore di ministero”. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte dalla squadra mobile di Rimini, sarebbe stata Manuela a relazionare su alcuni comportamenti di Giuliano contro la famiglia, con conseguente reprimenda e perdita dell’incarico. Particolare che aveva sicuramente esasperato i dissidi tra la nuora Manuela e la suocera Pierina e finito per complicare i già difficili rapporti familiari.
GLI ALIBI
E’ oramai accertato che l’assassino di Pierina abbia agito nella sera del 3 ottobre, poco dopo le 22, attendendo nei garage l’ex infermiera che tornava da un incontro di preghiera dei Testimoni di Geova. La vittima, dopo aver parcheggiato nel suo box la propria auto, si è diretta verso le porte tagliafuoco che portano all’ascensore e qui è stata aggredita e finita con una lunga serie di coltellate. In quel momento, secondo quanto hanno dichiarato i diretti interessati, Manuela si trovava nel proprio appartamento insieme al fratello Loris e alla figlia 16enne di lei che contrariamente al solito quella sera non aveva accompagnato la nonna nella Sala del regno. La ragazzina, in un primo tempo, aveva sostenuto che lo zio si era allontanato dal loro appartamento dopo le 22 salvo poi cambiare versione e posticipare l’ora alle 22.50. A sostegno di questa tesi ci sarebbero delle foto che, Manuela, ha scattato al fratello mentre giocava col cane nella loro abitazione e che poi ha inviato alla figlia. Negli scatti, però, non ci sarebbe traccia dell’animale in questione e proprio per approfondire questo aspetto gli inquirenti hanno sequestrato il cellulare alla 16enne per scoprire l’ora esatta delle immagini.
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