CAMBIO DI RELIGIONE COSTITUISCE VIOLAZIONE DEI DOVERI MATRIMONIALI?

CAMBIO DI RELIGIONE: È CAUSA DI ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE?

Scegliere una confessione religiosa diversa da quella del coniuge può costituire violazione dei doveri matrimoniali?

La separazione consente ai coniugi di vivere in case diverse, venendo meno all’obbligo di coabitazione imposto dalla legge. Ma non solo: marito e moglie che si separano possono intraprendere nuove relazioni sentimentali senza rischiare di incorrere in alcuna violazione. Con il presente articolo ci soffermeremo su un particolare aspetto: vedremo cioè se il cambio di religione del coniuge può essere causa di addebito della separazione.

Come diremo, l’addebito è una particolare sanzione che il giudice commina al coniuge che si è reso gravemente inadempiente agli obblighi nascenti dal matrimonio. Le conseguenze sono abbastanza serie: il coniuge a cui è attribuita la colpa della fine del rapporto perde il diritto al mantenimento e alla successione ereditaria. È in questo contesto che si pone il problema di capire se il mutamento di confessione religiosa di uno dei coniugi possa giustificare non solo la separazione ma anche la richiesta di addebito.

Separazione: quando c’è addebito?

Come anticipato, l’addebito della separazione può essere pronunciato dal giudice ogni volta che un coniuge abbia violato uno degli obblighi derivanti dal matrimonio, come ad esempio quello alla fedeltà.

In ipotesi del genere, nel pronunciare la sentenza di separazione il giudice può addebitare la stessa a uno dei coniugi, il quale perderà ogni diritto al mantenimento e a succedere all’altro in caso di premorienza.

Va tuttavia precisato che la violazione dei doveri matrimoniali giustifica l’addebito della separazione solo se è stata la causa della fine del matrimonio e non la conseguenza.

Esempio

Se il marito ha una relazione adulterina perché oramai è separato di fatto dalla moglie, allora il tradimento non giustifica l’addebito poiché l’unione era già compromessa.

Al contrario, se l’infedeltà è la causa scatenante della fine del matrimonio, allora il giudice potrà tener conto della violazione ai fini dell’addebito.

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Cosa si rischia con la separazione con addebito?

Doveri matrimoniali: quali sono?

Secondo la legge [1], dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione.

Entrambi i coniugi sono inoltre tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.

Esempio

Viola i doveri matrimoniali chi tradisce il coniuge con un’altra persona, chi abbandona la casa familiare senza giustificato motivo, chi sperpera il proprio stipendio giocando d’azzardo.

In tutte queste ipotesi c’è una violazione dei doveri matrimoniali che giustificherebbe l’addebito della separazione.

Separazione: cambiare religione giustifica l’addebito?

Se uno dei coniugi decide di convertirsi a un’altra confessione religiosa, commetterebbe una violazione dei doveri nascenti dal matrimonio?

Assolutamente no.

Secondo la Corte di Cassazione [2], il mutamento di religione di un coniuge non può essere causa di addebito della separazione, neppure nel caso di matrimonio concordatario (cioè, celebrato con rito cattolico); inoltre, di per sé solo, non può essere motivo per affidare in via esclusiva i figli all’altro coniuge.

Se tuttavia la conversione a un nuovo credo religioso comporta un radicale cambiamento delle abitudini di vita, tale da incidere sulla convivenza e, più in generale, sul ménage familiare, allora le cose cambiano.

Secondo un’altra sentenza della Suprema Corte [3], il rifiuto manifestato dalla moglie, che ha aderito a una religione diverso da quello del marito, di occuparsi delle faccende domestiche, potrebbe integrare quella “disaffezione” che, rendendo intollerabile la vita coniugale, può essere valutata per l’addebito della separazione.

La Corte di Cassazione ricorda come il mutamento di fede religiosa, e la conseguente partecipazione alle pratiche collettive del nuovo culto, è un diritto garantito dalla Costituzione, a condizione però che la scelta di aderire ad una nuova religione, diversa da quella seguita dal coniuge, non si traduca in una violazione dei doveri coniugali.

Di conseguenza, il coniuge è assolutamente libero di cambiare religione; se però tale scelta implica la violazione dei doveri derivanti dal matrimonio, allora può scattare l’addebito.

Esempio

Carlo decide di aderire a un credo religioso che prevede l’obbligo di lasciare la casa e la propria famiglia per lunghi periodi, al fine di intraprendere un particolare percorso spirituale. Una tale scelta, violando il dovere di coabitazione e di contribuzione ai bisogni della famiglia, può giustificare l’addebito della separazione.

[1] Art. 143 cod. civ.

[2] Cass., ord. n. 14728 del 19 luglio 2016.

https://www.laleggepertutti.it/653516_cambio-di-religione-e-causa-di-addebito-della-separazione

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